progetto "DONNA" - TRIESTE - Mostra fotografica di Armando Casalino

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progetto "DONNA"

MOSTRA FOTOGRAFICA
progetto "DONNA"

progetto "DONNA"

progetto "DONNA"
Armando Casalino

TRIESTE (TS)

data inizio
08 Marzo 2013
data fine
22 Marzo 2013

sede
Working Art Atelier

indirizzo
Via del Trionfo 1 (Arco di Riccardo)
TRIESTE (TS)

vernissage
8 marzo 2013

orari
10/12 - 16/18 dal lunedì al sabato

biglietti
ingresso libero

a cura di
Marianna Accerboni

08 Marzo 2013 - 22 Marzo 2013

Foto di Armando Casalino

S’inaugura venerdì 8 marzo 2013 alle ore 19 all’Atelier WorkingART (Via del Trionfo 1) di Trieste, la mostra Donna dell’artista fotografo Armando Casalino, che sarà introdotta dall’architetto Marianna Accerboni. La rassegna, sostenuta da dall'Associazione culturale WorkingArt e dall'Associazione onlus Il Ponte di Trieste, propone 15 foto di grande dimensione, tra cui alcuni megawall, realizzate nel 2013 con tecnica digitale su supporto rigido. Testimonial della mostra saranno alcune donne appartenenti alla sezione italiana dell’Associazione Femen, nata in Ucraina alcuni anni fa per difendere la dignità e i diritti della donna soprattutto contro la prostituzione. Le associate protestano coperte da tatuaggi e a seno nudo e alcune compariranno nelle immagini esposte in mostra.
La rassegna invita a riflettere sul tema della donna e su alcuni aspetti del vivere al femminile: sulla donna vista attraverso il Burka o attraverso l'assurda pratica della mutilazione, come il breast ironing (stiramento del seno) e l’infibulazione genitale, ma anche attraverso la dolcezza di essere donna, la bellezza della pubertà, la rabbia dell'incomprensione, la solitudine, l'ambiguità della crisi d'identità, la depressione, la felicità, la femminilità (fino al 22 marzo con orario: da lun a sab 10 · 12 e 16 · 19/ dom 10 · 12)

Femen Italia:-

Trieste, 23 Febbraio 2012
In occasione della festa della Donna, Armando Casalino ha organizzato la mostra/progetto
“Donna” nella quale sarà possibile lasciarsi trasportare da immagini che affrontano diversi
temi sociali con uno sguardo sui problemi femminili: dalla solitudine allʼinfibulazione, dalla
maternità alla lotta per lʼautodeterminazione.
Femen partecipa a quest'iniziativa su invito del fotografo, ritrovando, in molte delle immagini
che l'artista propone, immagini, storie, problematiche "al femminile" che interessano il
movimento da vicino. La mutilazione genitale, i corpi deformi e sofferenti di donne provenienti
da ambienti diversi rappresentano perfettamente la causa per cui Femen lotta: la sofferenza
di genere ovvero la sofferenza inflitta a tanti esseri umani, in maniere diverse e in diverse
parti del mondo, per il solo fatto di essere donne.
Femen ha partecipato proprio per portare agli occhi del pubblico i problemi della
discriminazione sessista, problemi da cui lʼItalia è sempre stata afflitta: omofobia, machismo
e, di conseguenza, femminicidio. Femen rappresenta, secondo noi, la risposta a ogni tipo di
violenza di genere, l'insorgere contro la discriminazione che segue alla presa di coscienza.
Femen combatte anche per riappropiarsi della propria corporalità slegata dai canoni imposti
dalla realtà esterna. Propone dunque che non vi siano solo immagini di donne menomate, ma
anche di donne alla ribalta, che lottano e protestano per poter avere sempre, in ogni ambito
della societá e della vita, il diritto di decidere autonomamente del proprio corpo. Con la sua
immagine cosciente, il topless di Femen rivendica la bellezza dellʼinteriorità espressa
attraverso un corpo diverso, violato dalle violenze come dai canoni dalle passerelle.
La scelta di raffigurare corpi, inoltre, si adatta perfettamente alla modalitá di protesta, spesso
contestata e incompresa, del movimento: quella, appunto, di usare il corpo come un'arma,
come l'ultima arma rimasta all'individuo in una societá totalizzante e repressiva. Mostrare il
corpo, comunque esso sia, nella sua naturalezza troppo spesso dimenticata, nella
dimensione del nudo - per mettere a nudo, appunto, le ipocrisie e la chiusura di chi guarda e
giudica, per accusare, per provocare.
"Una cosa di chiaro impatto sociale" é il progetto di Casalino. Ed é anche lo spirito con cui
cerchiamo di portare la rivoluzione-Femen in Europa e, finalmente, in Italia.
Nonostante la nostra inesperienza, Armando è riuscito a capire cosa e come volevamo
comunicare, facendo così un servizio eccellente: la sua professionalità ci ha fatte sentire a
nostro agio e si è subito instaurato un rapporto di fiducia e simpatia.
Eʼ stato piacevole discutere con lui dei più svariati temi, non solo di carattere femminile,
perché si è dimostrata una persona di una cultura ed unʼumanità enormi, nonché
disponibilissimo e aperto a qualunque progetto.
Il bilancio di questa giornata è estremamente positivo, unʼesperienza formativa in entrambe le
direzioni, indubbiamente da ripetere.
Il gruppo Femen Italia può solo dire GRAZIE.
Speriamo di collaborare ancora in futuro!

Armando Casalino (Trieste, 1963) inizia a fotografare appena decenne con la Ferrania 35mm del padre, negli anni '70 comincia a sperimentare in campo fotografico sviluppo e stampa del b/n grazie anche al passaggio a fotocamere reflex quali la Olympus OM1n. Inizia a seguire i grandi maestri della fotografia quali Newton, Hamilton, ecc..

Nell'89 intraprende un viaggio di 3600 chilometri in jeep, durato 35 giorni, nelle città e nel deserto del Marocco, che successivamente traduce in un reportage su quelle splendide terre e genti. Lì nasce la sua passione per il ritratto, che cattura i momenti di vita del soggetto, immortalandolo in quegli attimi di gestualità quotidiana, che solo la fotografia è in grado di rilevare.

Nel ’96 acquista la prima macchina digitale compatta, poco dopo passa alle Reflex semiprofessionali, abbandona quindi definitivamente la Reflex 35mm e passa al digitale professionale. Inizia a fotografare saggi, spettacoli ecc. Con il materiale prodotto comincia a partecipare a mostre collettive e concorsi fotografici.

Da qui prende il via la necessità di rimettersi in gioco con qualcosa di nuovo e di diverso dalla solita fotografia: lo spunto nasce durante uno spettacolo di danza moderna, che lo ispira portandolo alla realizzazione del progetto MitoLogocaMente.

Le immagini appartenenti al progetto MitoLogicaMente sono state eseguite nello studio dell'autore, l'attrezzatura di studio usata è composta da torce flash, softbox, ombrelli diffusori, fondali da studio. Fotocamere usate, Nikon D80 e D700, obbiettivi nikkor 18-35 1:3,5-4,570-300 1:4-5,6 18-70 1:3,5-4,5.
Dopo la personale intitolata MitoLogicaMente allestita all’Atelier WorkingArt di Trieste, ha
esposto nella mostra Dinamica alla Galleria Accorsi di Torino e all’ArteGenova. Tra i
vari riconoscimenti ottenuti, è risultato I° classificato assoluto - premio del pubblico al Palio Foto 2012 di Trieste.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: 0409896149
fax: 0409890260
armaduk.sub@gmail.com
www.fotograffiare.com

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