Marco Vacca /Rifugiati: Darfur, Ciad, Sudan del sud

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Il reportage è stato realizzato nel Sudan meridionale tra la metà di maggio 2005 e dicembre 2008 durante la guerra, in particolare nella regione del Darfur e sul confine orientale del Ciad dove IDP e rifugiati erano dislocati in seguito agli attacchi e alle distruzioni dei villaggi da parte delle milizie Janjaweed.
Le storie del Darfur nella loro drammaticità non si differenziano molto l’una dall’altra a riprova che in questa regione del Sudan è in atto un conflitto che sistematicamente colpisce la popolazione civile. Il segretario Generale dell’Onu, Kofi Annan, a suo tempo descrisse la situazione come “l’inferno della terra”. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato che si tratta di una “regione del terrore”. Gli Stati Uniti hanno apertamente definito “genocidio” le incessanti atrocità che si consumano nelle terre del Sudan occidentale. Più di 70mila persone sono già state uccise, la maggior parte con armi leggere, o sono morte per malattie correlate alla crisi. E per non soccombere alla violenza, circa 2,2 milioni di persone sono fuggite dai propri villaggi per ripararsi in altri più sicuri all’interno del Darfur o si sono spinte nel confinante Ciad. Il reportage racconta della vita dei rifugiati nei campi di Abushouk (Darfur del nord), Kalma (sud), Kass (nord), Garsila (ovest), Djabal e Goz Beida (Ciad orientale) e nei villaggi dove la Ong italiana Intersos e le agenzie UN sono impegnate in progetti per sostenere le vittime di questo lungo conflitto.
Fotoreporter dal 1990 dopo aver lavorato in altri ambiti della fotografia professionale, ha prodotto storie su Israele, Iraq, Medio Oriente, Rwanda, Kosovo, Sud Sudan, Darfur, Ciad, 9/11, Ghana, Japan, Dubai e molto altro ancora.
Ha al suo attivo una ricerca sulla passione degli italiani per il fitness da cui è scaturita una mostra ed un libro dal titolo Body in Italy. Ha pubblicato Refugees un lavoro sulla condizione delle popolazioni del Darfur esposto ai musei del Vittoriano a Roma e successivamente in diverse altre città d'Italia.
Nel 1999 il suo lavoro sulla carestia in Sud Sudan è stato premiato nel World Press Photo.
Attualmente si sta dedicando ad un lavoro sulla piaga dell'Aids negli slums di Nairobi.
É presidente di Fotografia&Informazione, un'associazione nata per lo sviluppo e la diffusione della cultura fotogiornalistica in Italia.
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