Il tempo qui non vale niente - Pescara

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Il tempo qui non vale niente

MOSTRA FOTOGRAFICA
Il tempo qui non vale niente

Il tempo qui non vale niente
Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs

Pescara (PE)

data inizio
20 Settembre 2014
data fine
31 Dicembre 2014

sede
Museo delle genti d'Abruzzo

indirizzo
Via delle Caserme 24
Pescara (PE)

vernissage
20 settembre ore 19

orari
Orari:
Lunedi – sabato 9 - 13:30; martedì e giovedì 15 – 18:30; sabato e domenica 16:30 - 20


biglietti
ingresso libero

a cura di
Mariano Cipollini


20 Settembre 2014 - 31 Dicembre 2014

Foto di Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs

IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE
Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs
Fotografi 1923-1930
A cura di Mariano Cipollini
20 settembre - 31 dicembre 2014
Museo delle Genti d’Abruzzo - Pescara

La seduzione che il tempo esercita sui nostri pensieri è una continua e immutata costante che ci accompagna fin dal nostro esistere e moltissime sono le chiavi di lettura generate dal suo procedere e dalla sua percezione. La relatività di questi aspetti è spesso legata a fattori totalmente slegati dal suo scorrere e non sempre assoggettata alla sedimentazione del suo svolgersi. Nel nostro caso il motore di tale processo è attivato in maniera volontaria e determinata dagli scatti fotografici che Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs hanno effettuato negli Abruzzi, e territori confinanti, dal 1923 al 1930. Un viaggio nella regione che la mostra intende in primo luogo ricostruire attraverso l’archivio fotografico dei due studiosi con una scelta d’immagini la cui forte valenza estetica si fonde con una potenza narrativa e descrittiva dai risvolti altamente emotivi. Un vero e proprio pellegrinaggio nel come eravamo. Viaggio da intraprendere non solo visivamente per un approfondimento legato al territorio e alle sue tradizioni, ma anche intimamente nel ben più intricato cammino interiore che ciascuno di noi, attraverso questi scatti, può riavviare. Inquadrature colte e raffinate che, nell’evocare il ricordo dell’itinerario strettamente inerente all’indagine antropologica, ci stimolano a ripercorrere i sentieri necessari per riaccostarci alle nostre radici, riascoltarne le voci e rinverdirne i colori. Ci inducono a ricongiungerci con un passato non tanto lontano e spesso avvolto volutamente nell’oblio del non ricordo. Immagini, veri e propri dogmi. Archetipi dell’emotività iconografica Abruzzese. Trascritti in questi splendidi scatti, con estrema onestà intellettuale e arricchiti, nello stesso tempo, da uno sguardo colto e raffinato. Scene di vita contadina, donne impegnate in lavori domestici, oggetti composti in bell’ordine. Tutte inqua- drature che, oltre a riproporci le sonorità pittoriche degli artisti abruzzesi tra la seconda metà dell’ottocento ed il primo trentennio del novecento, s’impreziosiscono di citazioni che attingono direttamente dalla cultura artistica europea. Nature morte fiamminghe, rarefatte atmosfere alla Vermeer, contadini che lavorano i campi alla maniera di J.-François Millet, ritratti che restituiscono finanche le sperimentazioni visive del neonato cinema muto prefigurando, in alcuni scatti, temi narrativi cari alla cinematografia del ventennio successivo. Evocatrici di antiche litanie, queste foto riescono, in pochi attimi, a trasportarci in un tempo dove passato e futuro coincidono. Liberando una modernità di linguaggio, atta non solo a testimoniare un apparente passato remoto, riescono a tracciare la strada per ricostruire una storia territoriale spesso interrotta dalla non memoria generata dallo spopolamento conseguente all’emigrazione. Ci permettono di far riaffiorare quella coscienza collettiva del “come eravamo” aiutandoci a comprendere che il non dimenticare è la chiave indispensabile per riconoscerci, con le nostre peculiarità, in quei valori universali non iscrivibili esclusivamente all’interno di una regione ma rintracciabili nella volontà che accomuna gli uomini nell’affermare un’universale dignità.
Mariano Cipollini
I diritti relativi ai testi firmati sono dei rispettivi autori. Sono consentite le citazioni a titolo di cronaca, studio, critica o recensione, purché accompagnate dal nome dell'autore dell'articolo ai sensi della legge n. 633/41 sul diritto d’autore.




SCHEDA TECNICA
“IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE" Paul Scheuermeier - Gerhard Rohlfs 1923 – 1930
A cura di Mariano Cipollini 20 settembre al 31 dicembre 2014
Vernissage sabato 20 settembre ore 19.00
A cura di Mariano Cipollini
Stampe Fotografiche a cura di Paolo Dell’Elce
Allestimento
Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi.
Stampe fotografiche
Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa
Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo
artcomunicazione@gmail.com
Sede:
Museo delle Genti d’Abruzzo Via delle Caserme, 24 – Pescara
Tel. 085-4510026; Fax 085-4516526
e.mail: segreteria@gentidabruzzo.it www.gentidabruzzo.it
Orari:
Lunedi – sabato 9 - 13:30; martedì e giovedì 15 – 18:30; sabato e domenica 16:30 - 20
Direttore Ermanno de Pompeis
Responsabile organizzativo
Antonella Giancaterino
Archivi e ordinamenti reperti
Alessandra Moscianese
Allestimento Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi, Antonino Cigno
Stampe fotografiche Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo artcomunicazione@gmail.com
Promotori e Sponsor
Fondazione Aria Fondazione PescarAbruzzo ICO – Industria Cartone Ondulato Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila Casa Editrice Textus Banca Popolare di Ancona Favetta Ferri Arredamenti Progetto Luce Ohmasa foto Sciarr vini Publish Regione Abruzzo



IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE
Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs
Fotografi 1923-1930
A cura di Mariano Cipollini
20 settembre - 31 dicembre 2014
Museo delle Genti d’Abruzzo - Pescara

La seduzione che il tempo esercita sui nostri pensieri è una continua e immutata costante che ci accompagna fin dal nostro esistere e moltissime sono le chiavi di lettura generate dal suo procedere e dalla sua percezione. La relatività di questi aspetti è spesso legata a fattori totalmente slegati dal suo scorrere e non sempre assoggettata alla sedimentazione del suo svolgersi. Nel nostro caso il motore di tale processo è attivato in maniera volontaria e determinata dagli scatti fotografici che Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs hanno effettuato negli Abruzzi, e territori confinanti, dal 1923 al 1930. Un viaggio nella regione che la mostra intende in primo luogo ricostruire attraverso l’archivio fotografico dei due studiosi con una scelta d’immagini la cui forte valenza estetica si fonde con una potenza narrativa e descrittiva dai risvolti altamente emotivi. Un vero e proprio pellegrinaggio nel come eravamo. Viaggio da intraprendere non solo visivamente per un approfondimento legato al territorio e alle sue tradizioni, ma anche intimamente nel ben più intricato cammino interiore che ciascuno di noi, attraverso questi scatti, può riavviare. Inquadrature colte e raffinate che, nell’evocare il ricordo dell’itinerario strettamente inerente all’indagine antropologica, ci stimolano a ripercorrere i sentieri necessari per riaccostarci alle nostre radici, riascoltarne le voci e rinverdirne i colori. Ci inducono a ricongiungerci con un passato non tanto lontano e spesso avvolto volutamente nell’oblio del non ricordo. Immagini, veri e propri dogmi. Archetipi dell’emotività iconografica Abruzzese. Trascritti in questi splendidi scatti, con estrema onestà intellettuale e arricchiti, nello stesso tempo, da uno sguardo colto e raffinato. Scene di vita contadina, donne impegnate in lavori domestici, oggetti composti in bell’ordine. Tutte inqua- drature che, oltre a riproporci le sonorità pittoriche degli artisti abruzzesi tra la seconda metà dell’ottocento ed il primo trentennio del novecento, s’impreziosiscono di citazioni che attingono direttamente dalla cultura artistica europea. Nature morte fiamminghe, rarefatte atmosfere alla Vermeer, contadini che lavorano i campi alla maniera di J.-François Millet, ritratti che restituiscono finanche le sperimentazioni visive del neonato cinema muto prefigurando, in alcuni scatti, temi narrativi cari alla cinematografia del ventennio successivo. Evocatrici di antiche litanie, queste foto riescono, in pochi attimi, a trasportarci in un tempo dove passato e futuro coincidono. Liberando una modernità di linguaggio, atta non solo a testimoniare un apparente passato remoto, riescono a tracciare la strada per ricostruire una storia territoriale spesso interrotta dalla non memoria generata dallo spopolamento conseguente all’emigrazione. Ci permettono di far riaffiorare quella coscienza collettiva del “come eravamo” aiutandoci a comprendere che il non dimenticare è la chiave indispensabile per riconoscerci, con le nostre peculiarità, in quei valori universali non iscrivibili esclusivamente all’interno di una regione ma rintracciabili nella volontà che accomuna gli uomini nell’affermare un’universale dignità.
Mariano Cipollini
I diritti relativi ai testi firmati sono dei rispettivi autori. Sono consentite le citazioni a titolo di cronaca, studio, critica o recensione, purché accompagnate dal nome dell'autore dell'articolo ai sensi della legge n. 633/41 sul diritto d’autore.




SCHEDA TECNICA
“IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE" Paul Scheuermeier - Gerhard Rohlfs 1923 – 1930
A cura di Mariano Cipollini 20 settembre al 31 dicembre 2014
Vernissage sabato 20 settembre ore 19.00
A cura di Mariano Cipollini
Stampe Fotografiche a cura di Paolo Dell’Elce
Allestimento
Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi.
Stampe fotografiche
Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa
Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo
artcomunicazione@gmail.com
Sede:
Museo delle Genti d’Abruzzo Via delle Caserme, 24 – Pescara
Tel. 085-4510026; Fax 085-4516526
e.mail: segreteria@gentidabruzzo.it www.gentidabruzzo.it
Orari:
Lunedi – sabato 9 - 13:30; martedì e giovedì 15 – 18:30; sabato e domenica 16:30 - 20
Direttore Ermanno de Pompeis
Responsabile organizzativo
Antonella Giancaterino
Archivi e ordinamenti reperti
Alessandra Moscianese
Allestimento Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi, Antonino Cigno
Stampe fotografiche Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo artcomunicazione@gmail.com
Promotori e Sponsor
Fondazione Aria Fondazione PescarAbruzzo ICO – Industria Cartone Ondulato Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila Casa Editrice Textus Banca Popolare di Ancona Favetta Ferri Arredamenti Progetto Luce Ohmasa foto Sciarr vini Publish Regione Abruzzo




IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE
Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs
Fotografi 1923-1930
A cura di Mariano Cipollini
20 settembre - 31 dicembre 2014
Museo delle Genti d’Abruzzo - Pescara

La seduzione che il tempo esercita sui nostri pensieri è una continua e immutata costante che ci accompagna fin dal nostro esistere e moltissime sono le chiavi di lettura generate dal suo procedere e dalla sua percezione. La relatività di questi aspetti è spesso legata a fattori totalmente slegati dal suo scorrere e non sempre assoggettata alla sedimentazione del suo svolgersi. Nel nostro caso il motore di tale processo è attivato in maniera volontaria e determinata dagli scatti fotografici che Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs hanno effettuato negli Abruzzi, e territori confinanti, dal 1923 al 1930. Un viaggio nella regione che la mostra intende in primo luogo ricostruire attraverso l’archivio fotografico dei due studiosi con una scelta d’immagini la cui forte valenza estetica si fonde con una potenza narrativa e descrittiva dai risvolti altamente emotivi. Un vero e proprio pellegrinaggio nel come eravamo. Viaggio da intraprendere non solo visivamente per un approfondimento legato al territorio e alle sue tradizioni, ma anche intimamente nel ben più intricato cammino interiore che ciascuno di noi, attraverso questi scatti, può riavviare. Inquadrature colte e raffinate che, nell’evocare il ricordo dell’itinerario strettamente inerente all’indagine antropologica, ci stimolano a ripercorrere i sentieri necessari per riaccostarci alle nostre radici, riascoltarne le voci e rinverdirne i colori. Ci inducono a ricongiungerci con un passato non tanto lontano e spesso avvolto volutamente nell’oblio del non ricordo. Immagini, veri e propri dogmi. Archetipi dell’emotività iconografica Abruzzese. Trascritti in questi splendidi scatti, con estrema onestà intellettuale e arricchiti, nello stesso tempo, da uno sguardo colto e raffinato. Scene di vita contadina, donne impegnate in lavori domestici, oggetti composti in bell’ordine. Tutte inqua- drature che, oltre a riproporci le sonorità pittoriche degli artisti abruzzesi tra la seconda metà dell’ottocento ed il primo trentennio del novecento, s’impreziosiscono di citazioni che attingono direttamente dalla cultura artistica europea. Nature morte fiamminghe, rarefatte atmosfere alla Vermeer, contadini che lavorano i campi alla maniera di J.-François Millet, ritratti che restituiscono finanche le sperimentazioni visive del neonato cinema muto prefigurando, in alcuni scatti, temi narrativi cari alla cinematografia del ventennio successivo. Evocatrici di antiche litanie, queste foto riescono, in pochi attimi, a trasportarci in un tempo dove passato e futuro coincidono. Liberando una modernità di linguaggio, atta non solo a testimoniare un apparente passato remoto, riescono a tracciare la strada per ricostruire una storia territoriale spesso interrotta dalla non memoria generata dallo spopolamento conseguente all’emigrazione. Ci permettono di far riaffiorare quella coscienza collettiva del “come eravamo” aiutandoci a comprendere che il non dimenticare è la chiave indispensabile per riconoscerci, con le nostre peculiarità, in quei valori universali non iscrivibili esclusivamente all’interno di una regione ma rintracciabili nella volontà che accomuna gli uomini nell’affermare un’universale dignità.
Mariano Cipollini
I diritti relativi ai testi firmati sono dei rispettivi autori. Sono consentite le citazioni a titolo di cronaca, studio, critica o recensione, purché accompagnate dal nome dell'autore dell'articolo ai sensi della legge n. 633/41 sul diritto d’autore.




SCHEDA TECNICA
“IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE" Paul Scheuermeier - Gerhard Rohlfs 1923 – 1930
A cura di Mariano Cipollini 20 settembre al 31 dicembre 2014
Vernissage sabato 20 settembre ore 19.00
A cura di Mariano Cipollini
Stampe Fotografiche a cura di Paolo Dell’Elce
Allestimento
Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi.
Stampe fotografiche
Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa
Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo
artcomunicazione@gmail.com
Sede:
Museo delle Genti d’Abruzzo Via delle Caserme, 24 – Pescara
Tel. 085-4510026; Fax 085-4516526
e.mail: segreteria@gentidabruzzo.it www.gentidabruzzo.it
Orari:
Lunedi – sabato 9 - 13:30; martedì e giovedì 15 – 18:30; sabato e domenica 16:30 - 20
Direttore Ermanno de Pompeis
Responsabile organizzativo
Antonella Giancaterino
Archivi e ordinamenti reperti
Alessandra Moscianese
Allestimento Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi, Antonino Cigno
Stampe fotografiche Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo artcomunicazione@gmail.com
Promotori e Sponsor
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IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE
Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs
Fotografi 1923-1930
A cura di Mariano Cipollini
20 settembre - 31 dicembre 2014
Museo delle Genti d’Abruzzo - Pescara

La seduzione che il tempo esercita sui nostri pensieri è una continua e immutata costante che ci accompagna fin dal nostro esistere e moltissime sono le chiavi di lettura generate dal suo procedere e dalla sua percezione. La relatività di questi aspetti è spesso legata a fattori totalmente slegati dal suo scorrere e non sempre assoggettata alla sedimentazione del suo svolgersi. Nel nostro caso il motore di tale processo è attivato in maniera volontaria e determinata dagli scatti fotografici che Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs hanno effettuato negli Abruzzi, e territori confinanti, dal 1923 al 1930. Un viaggio nella regione che la mostra intende in primo luogo ricostruire attraverso l’archivio fotografico dei due studiosi con una scelta d’immagini la cui forte valenza estetica si fonde con una potenza narrativa e descrittiva dai risvolti altamente emotivi. Un vero e proprio pellegrinaggio nel come eravamo. Viaggio da intraprendere non solo visivamente per un approfondimento legato al territorio e alle sue tradizioni, ma anche intimamente nel ben più intricato cammino interiore che ciascuno di noi, attraverso questi scatti, può riavviare. Inquadrature colte e raffinate che, nell’evocare il ricordo dell’itinerario strettamente inerente all’indagine antropologica, ci stimolano a ripercorrere i sentieri necessari per riaccostarci alle nostre radici, riascoltarne le voci e rinverdirne i colori. Ci inducono a ricongiungerci con un passato non tanto lontano e spesso avvolto volutamente nell’oblio del non ricordo. Immagini, veri e propri dogmi. Archetipi dell’emotività iconografica Abruzzese. Trascritti in questi splendidi scatti, con estrema onestà intellettuale e arricchiti, nello stesso tempo, da uno sguardo colto e raffinato. Scene di vita contadina, donne impegnate in lavori domestici, oggetti composti in bell’ordine. Tutte inqua- drature che, oltre a riproporci le sonorità pittoriche degli artisti abruzzesi tra la seconda metà dell’ottocento ed il primo trentennio del novecento, s’impreziosiscono di citazioni che attingono direttamente dalla cultura artistica europea. Nature morte fiamminghe, rarefatte atmosfere alla Vermeer, contadini che lavorano i campi alla maniera di J.-François Millet, ritratti che restituiscono finanche le sperimentazioni visive del neonato cinema muto prefigurando, in alcuni scatti, temi narrativi cari alla cinematografia del ventennio successivo. Evocatrici di antiche litanie, queste foto riescono, in pochi attimi, a trasportarci in un tempo dove passato e futuro coincidono. Liberando una modernità di linguaggio, atta non solo a testimoniare un apparente passato remoto, riescono a tracciare la strada per ricostruire una storia territoriale spesso interrotta dalla non memoria generata dallo spopolamento conseguente all’emigrazione. Ci permettono di far riaffiorare quella coscienza collettiva del “come eravamo” aiutandoci a comprendere che il non dimenticare è la chiave indispensabile per riconoscerci, con le nostre peculiarità, in quei valori universali non iscrivibili esclusivamente all’interno di una regione ma rintracciabili nella volontà che accomuna gli uomini nell’affermare un’universale dignità.
Mariano Cipollini
I diritti relativi ai testi firmati sono dei rispettivi autori. Sono consentite le citazioni a titolo di cronaca, studio, critica o recensione, purché accompagnate dal nome dell'autore dell'articolo ai sensi della legge n. 633/41 sul diritto d’autore.




SCHEDA TECNICA
“IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE" Paul Scheuermeier - Gerhard Rohlfs 1923 – 1930
A cura di Mariano Cipollini 20 settembre al 31 dicembre 2014
Vernissage sabato 20 settembre ore 19.00
A cura di Mariano Cipollini
Stampe Fotografiche a cura di Paolo Dell’Elce
Allestimento
Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi.
Stampe fotografiche
Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa
Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo
artcomunicazione@gmail.com
Sede:
Museo delle Genti d’Abruzzo Via delle Caserme, 24 – Pescara
Tel. 085-4510026; Fax 085-4516526
e.mail: segreteria@gentidabruzzo.it www.gentidabruzzo.it
Orari:
Lunedi – sabato 9 - 13:30; martedì e giovedì 15 – 18:30; sabato e domenica 16:30 - 20
Direttore Ermanno de Pompeis
Responsabile organizzativo
Antonella Giancaterino
Archivi e ordinamenti reperti
Alessandra Moscianese
Allestimento Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi, Antonino Cigno
Stampe fotografiche Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo artcomunicazione@gmail.com
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IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE
Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs
Fotografi 1923-1930
A cura di Mariano Cipollini
20 settembre - 31 dicembre 2014
Museo delle Genti d’Abruzzo - Pescara

La seduzione che il tempo esercita sui nostri pensieri è una continua e immutata costante che ci accompagna fin dal nostro esistere e moltissime sono le chiavi di lettura generate dal suo procedere e dalla sua percezione. La relatività di questi aspetti è spesso legata a fattori totalmente slegati dal suo scorrere e non sempre assoggettata alla sedimentazione del suo svolgersi. Nel nostro caso il motore di tale processo è attivato in maniera volontaria e determinata dagli scatti fotografici che Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs hanno effettuato negli Abruzzi, e territori confinanti, dal 1923 al 1930. Un viaggio nella regione che la mostra intende in primo luogo ricostruire attraverso l’archivio fotografico dei due studiosi con una scelta d’immagini la cui forte valenza estetica si fonde con una potenza narrativa e descrittiva dai risvolti altamente emotivi. Un vero e proprio pellegrinaggio nel come eravamo. Viaggio da intraprendere non solo visivamente per un approfondimento legato al territorio e alle sue tradizioni, ma anche intimamente nel ben più intricato cammino interiore che ciascuno di noi, attraverso questi scatti, può riavviare. Inquadrature colte e raffinate che, nell’evocare il ricordo dell’itinerario strettamente inerente all’indagine antropologica, ci stimolano a ripercorrere i sentieri necessari per riaccostarci alle nostre radici, riascoltarne le voci e rinverdirne i colori. Ci inducono a ricongiungerci con un passato non tanto lontano e spesso avvolto volutamente nell’oblio del non ricordo. Immagini, veri e propri dogmi. Archetipi dell’emotività iconografica Abruzzese. Trascritti in questi splendidi scatti, con estrema onestà intellettuale e arricchiti, nello stesso tempo, da uno sguardo colto e raffinato. Scene di vita contadina, donne impegnate in lavori domestici, oggetti composti in bell’ordine. Tutte inqua- drature che, oltre a riproporci le sonorità pittoriche degli artisti abruzzesi tra la seconda metà dell’ottocento ed il primo trentennio del novecento, s’impreziosiscono di citazioni che attingono direttamente dalla cultura artistica europea. Nature morte fiamminghe, rarefatte atmosfere alla Vermeer, contadini che lavorano i campi alla maniera di J.-François Millet, ritratti che restituiscono finanche le sperimentazioni visive del neonato cinema muto prefigurando, in alcuni scatti, temi narrativi cari alla cinematografia del ventennio successivo. Evocatrici di antiche litanie, queste foto riescono, in pochi attimi, a trasportarci in un tempo dove passato e futuro coincidono. Liberando una modernità di linguaggio, atta non solo a testimoniare un apparente passato remoto, riescono a tracciare la strada per ricostruire una storia territoriale spesso interrotta dalla non memoria generata dallo spopolamento conseguente all’emigrazione. Ci permettono di far riaffiorare quella coscienza collettiva del “come eravamo” aiutandoci a comprendere che il non dimenticare è la chiave indispensabile per riconoscerci, con le nostre peculiarità, in quei valori universali non iscrivibili esclusivamente all’interno di una regione ma rintracciabili nella volontà che accomuna gli uomini nell’affermare un’universale dignità.
Mariano Cipollini
I diritti relativi ai testi firmati sono dei rispettivi autori. Sono consentite le citazioni a titolo di cronaca, studio, critica o recensione, purché accompagnate dal nome dell'autore dell'articolo ai sensi della legge n. 633/41 sul diritto d’autore.




SCHEDA TECNICA
“IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE" Paul Scheuermeier - Gerhard Rohlfs 1923 – 1930
A cura di Mariano Cipollini 20 settembre al 31 dicembre 2014
Vernissage sabato 20 settembre ore 19.00
A cura di Mariano Cipollini
Stampe Fotografiche a cura di Paolo Dell’Elce
Allestimento
Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi.
Stampe fotografiche
Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa
Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo
artcomunicazione@gmail.com
Sede:
Museo delle Genti d’Abruzzo Via delle Caserme, 24 – Pescara
Tel. 085-4510026; Fax 085-4516526
e.mail: segreteria@gentidabruzzo.it www.gentidabruzzo.it
Orari:
Lunedi – sabato 9 - 13:30; martedì e giovedì 15 – 18:30; sabato e domenica 16:30 - 20
Direttore Ermanno de Pompeis
Responsabile organizzativo
Antonella Giancaterino
Archivi e ordinamenti reperti
Alessandra Moscianese
Allestimento Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi, Antonino Cigno
Stampe fotografiche Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo artcomunicazione@gmail.com
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IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE
Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs
Fotografi 1923-1930
A cura di Mariano Cipollini
20 settembre - 31 dicembre 2014
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La seduzione che il tempo esercita sui nostri pensieri è una continua e immutata costante che ci accompagna fin dal nostro esistere e moltissime sono le chiavi di lettura generate dal suo procedere e dalla sua percezione. La relatività di questi aspetti è spesso legata a fattori totalmente slegati dal suo scorrere e non sempre assoggettata alla sedimentazione del suo svolgersi. Nel nostro caso il motore di tale processo è attivato in maniera volontaria e determinata dagli scatti fotografici che Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs hanno effettuato negli Abruzzi, e territori confinanti, dal 1923 al 1930. Un viaggio nella regione che la mostra intende in primo luogo ricostruire attraverso l’archivio fotografico dei due studiosi con una scelta d’immagini la cui forte valenza estetica si fonde con una potenza narrativa e descrittiva dai risvolti altamente emotivi. Un vero e proprio pellegrinaggio nel come eravamo. Viaggio da intraprendere non solo visivamente per un approfondimento legato al territorio e alle sue tradizioni, ma anche intimamente nel ben più intricato cammino interiore che ciascuno di noi, attraverso questi scatti, può riavviare. Inquadrature colte e raffinate che, nell’evocare il ricordo dell’itinerario strettamente inerente all’indagine antropologica, ci stimolano a ripercorrere i sentieri necessari per riaccostarci alle nostre radici, riascoltarne le voci e rinverdirne i colori. Ci inducono a ricongiungerci con un passato non tanto lontano e spesso avvolto volutamente nell’oblio del non ricordo. Immagini, veri e propri dogmi. Archetipi dell’emotività iconografica Abruzzese. Trascritti in questi splendidi scatti, con estrema onestà intellettuale e arricchiti, nello stesso tempo, da uno sguardo colto e raffinato. Scene di vita contadina, donne impegnate in lavori domestici, oggetti composti in bell’ordine. Tutte inqua- drature che, oltre a riproporci le sonorità pittoriche degli artisti abruzzesi tra la seconda metà dell’ottocento ed il primo trentennio del novecento, s’impreziosiscono di citazioni che attingono direttamente dalla cultura artistica europea. Nature morte fiamminghe, rarefatte atmosfere alla Vermeer, contadini che lavorano i campi alla maniera di J.-François Millet, ritratti che restituiscono finanche le sperimentazioni visive del neonato cinema muto prefigurando, in alcuni scatti, temi narrativi cari alla cinematografia del ventennio successivo. Evocatrici di antiche litanie, queste foto riescono, in pochi attimi, a trasportarci in un tempo dove passato e futuro coincidono. Liberando una modernità di linguaggio, atta non solo a testimoniare un apparente passato remoto, riescono a tracciare la strada per ricostruire una storia territoriale spesso interrotta dalla non memoria generata dallo spopolamento conseguente all’emigrazione. Ci permettono di far riaffiorare quella coscienza collettiva del “come eravamo” aiutandoci a comprendere che il non dimenticare è la chiave indispensabile per riconoscerci, con le nostre peculiarità, in quei valori universali non iscrivibili esclusivamente all’interno di una regione ma rintracciabili nella volontà che accomuna gli uomini nell’affermare un’universale dignità.
Mariano Cipollini
I diritti relativi ai testi firmati sono dei rispettivi autori. Sono consentite le citazioni a titolo di cronaca, studio, critica o recensione, purché accompagnate dal nome dell'autore dell'articolo ai sensi della legge n. 633/41 sul diritto d’autore.




SCHEDA TECNICA
“IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE" Paul Scheuermeier - Gerhard Rohlfs 1923 – 1930
A cura di Mariano Cipollini 20 settembre al 31 dicembre 2014
Vernissage sabato 20 settembre ore 19.00
A cura di Mariano Cipollini
Stampe Fotografiche a cura di Paolo Dell’Elce
Allestimento
Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi.
Stampe fotografiche
Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa
Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo
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Sede:
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Tel. 085-4510026; Fax 085-4516526
e.mail: segreteria@gentidabruzzo.it www.gentidabruzzo.it
Orari:
Lunedi – sabato 9 - 13:30; martedì e giovedì 15 – 18:30; sabato e domenica 16:30 - 20
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Archivi e ordinamenti reperti
Alessandra Moscianese
Allestimento Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi, Antonino Cigno
Stampe fotografiche Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo artcomunicazione@gmail.com
Promotori e Sponsor
Fondazione Aria Fondazione PescarAbruzzo ICO – Industria Cartone Ondulato Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila Casa Editrice Textus Banca Popolare di Ancona Favetta Ferri Arredamenti Progetto Luce Ohmasa foto Sciarr vini Publish Regione Abruzzo




IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE
Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs
Fotografi 1923-1930
A cura di Mariano Cipollini
20 settembre - 31 dicembre 2014
Museo delle Genti d’Abruzzo - Pescara

La seduzione che il tempo esercita sui nostri pensieri è una continua e immutata costante che ci accompagna fin dal nostro esistere e moltissime sono le chiavi di lettura generate dal suo procedere e dalla sua percezione. La relatività di questi aspetti è spesso legata a fattori totalmente slegati dal suo scorrere e non sempre assoggettata alla sedimentazione del suo svolgersi. Nel nostro caso il motore di tale processo è attivato in maniera volontaria e determinata dagli scatti fotografici che Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs hanno effettuato negli Abruzzi, e territori confinanti, dal 1923 al 1930. Un viaggio nella regione che la mostra intende in primo luogo ricostruire attraverso l’archivio fotografico dei due studiosi con una scelta d’immagini la cui forte valenza estetica si fonde con una potenza narrativa e descrittiva dai risvolti altamente emotivi. Un vero e proprio pellegrinaggio nel come eravamo. Viaggio da intraprendere non solo visivamente per un approfondimento legato al territorio e alle sue tradizioni, ma anche intimamente nel ben più intricato cammino interiore che ciascuno di noi, attraverso questi scatti, può riavviare. Inquadrature colte e raffinate che, nell’evocare il ricordo dell’itinerario strettamente inerente all’indagine antropologica, ci stimolano a ripercorrere i sentieri necessari per riaccostarci alle nostre radici, riascoltarne le voci e rinverdirne i colori. Ci inducono a ricongiungerci con un passato non tanto lontano e spesso avvolto volutamente nell’oblio del non ricordo. Immagini, veri e propri dogmi. Archetipi dell’emotività iconografica Abruzzese. Trascritti in questi splendidi scatti, con estrema onestà intellettuale e arricchiti, nello stesso tempo, da uno sguardo colto e raffinato. Scene di vita contadina, donne impegnate in lavori domestici, oggetti composti in bell’ordine. Tutte inqua- drature che, oltre a riproporci le sonorità pittoriche degli artisti abruzzesi tra la seconda metà dell’ottocento ed il primo trentennio del novecento, s’impreziosiscono di citazioni che attingono direttamente dalla cultura artistica europea. Nature morte fiamminghe, rarefatte atmosfere alla Vermeer, contadini che lavorano i campi alla maniera di J.-François Millet, ritratti che restituiscono finanche le sperimentazioni visive del neonato cinema muto prefigurando, in alcuni scatti, temi narrativi cari alla cinematografia del ventennio successivo. Evocatrici di antiche litanie, queste foto riescono, in pochi attimi, a trasportarci in un tempo dove passato e futuro coincidono. Liberando una modernità di linguaggio, atta non solo a testimoniare un apparente passato remoto, riescono a tracciare la strada per ricostruire una storia territoriale spesso interrotta dalla non memoria generata dallo spopolamento conseguente all’emigrazione. Ci permettono di far riaffiorare quella coscienza collettiva del “come eravamo” aiutandoci a comprendere che il non dimenticare è la chiave indispensabile per riconoscerci, con le nostre peculiarità, in quei valori universali non iscrivibili esclusivamente all’interno di una regione ma rintracciabili nella volontà che accomuna gli uomini nell’affermare un’universale dignità.
Mariano Cipollini
I diritti relativi ai testi firmati sono dei rispettivi autori. Sono consentite le citazioni a titolo di cronaca, studio, critica o recensione, purché accompagnate dal nome dell'autore dell'articolo ai sensi della legge n. 633/41 sul diritto d’autore.




SCHEDA TECNICA
“IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE" Paul Scheuermeier - Gerhard Rohlfs 1923 – 1930
A cura di Mariano Cipollini 20 settembre al 31 dicembre 2014
Vernissage sabato 20 settembre ore 19.00
A cura di Mariano Cipollini
Stampe Fotografiche a cura di Paolo Dell’Elce
Allestimento
Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi.
Stampe fotografiche
Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa
Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo
artcomunicazione@gmail.com
Sede:
Museo delle Genti d’Abruzzo Via delle Caserme, 24 – Pescara
Tel. 085-4510026; Fax 085-4516526
e.mail: segreteria@gentidabruzzo.it www.gentidabruzzo.it
Orari:
Lunedi – sabato 9 - 13:30; martedì e giovedì 15 – 18:30; sabato e domenica 16:30 - 20
Direttore Ermanno de Pompeis
Responsabile organizzativo
Antonella Giancaterino
Archivi e ordinamenti reperti
Alessandra Moscianese
Allestimento Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi, Antonino Cigno
Stampe fotografiche Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo artcomunicazione@gmail.com
Promotori e Sponsor
Fondazione Aria Fondazione PescarAbruzzo ICO – Industria Cartone Ondulato Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila Casa Editrice Textus Banca Popolare di Ancona Favetta Ferri Arredamenti Progetto Luce Ohmasa foto Sciarr vini Publish Regione Abruzzo




IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE
Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs
Fotografi 1923-1930
A cura di Mariano Cipollini
20 settembre - 31 dicembre 2014
Museo delle Genti d’Abruzzo - Pescara

La seduzione che il tempo esercita sui nostri pensieri è una continua e immutata costante che ci accompagna fin dal nostro esistere e moltissime sono le chiavi di lettura generate dal suo procedere e dalla sua percezione. La relatività di questi aspetti è spesso legata a fattori totalmente slegati dal suo scorrere e non sempre assoggettata alla sedimentazione del suo svolgersi. Nel nostro caso il motore di tale processo è attivato in maniera volontaria e determinata dagli scatti fotografici che Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs hanno effettuato negli Abruzzi, e territori confinanti, dal 1923 al 1930. Un viaggio nella regione che la mostra intende in primo luogo ricostruire attraverso l’archivio fotografico dei due studiosi con una scelta d’immagini la cui forte valenza estetica si fonde con una potenza narrativa e descrittiva dai risvolti altamente emotivi. Un vero e proprio pellegrinaggio nel come eravamo. Viaggio da intraprendere non solo visivamente per un approfondimento legato al territorio e alle sue tradizioni, ma anche intimamente nel ben più intricato cammino interiore che ciascuno di noi, attraverso questi scatti, può riavviare. Inquadrature colte e raffinate che, nell’evocare il ricordo dell’itinerario strettamente inerente all’indagine antropologica, ci stimolano a ripercorrere i sentieri necessari per riaccostarci alle nostre radici, riascoltarne le voci e rinverdirne i colori. Ci inducono a ricongiungerci con un passato non tanto lontano e spesso avvolto volutamente nell’oblio del non ricordo. Immagini, veri e propri dogmi. Archetipi dell’emotività iconografica Abruzzese. Trascritti in questi splendidi scatti, con estrema onestà intellettuale e arricchiti, nello stesso tempo, da uno sguardo colto e raffinato. Scene di vita contadina, donne impegnate in lavori domestici, oggetti composti in bell’ordine. Tutte inqua- drature che, oltre a riproporci le sonorità pittoriche degli artisti abruzzesi tra la seconda metà dell’ottocento ed il primo trentennio del novecento, s’impreziosiscono di citazioni che attingono direttamente dalla cultura artistica europea. Nature morte fiamminghe, rarefatte atmosfere alla Vermeer, contadini che lavorano i campi alla maniera di J.-François Millet, ritratti che restituiscono finanche le sperimentazioni visive del neonato cinema muto prefigurando, in alcuni scatti, temi narrativi cari alla cinematografia del ventennio successivo. Evocatrici di antiche litanie, queste foto riescono, in pochi attimi, a trasportarci in un tempo dove passato e futuro coincidono. Liberando una modernità di linguaggio, atta non solo a testimoniare un apparente passato remoto, riescono a tracciare la strada per ricostruire una storia territoriale spesso interrotta dalla non memoria generata dallo spopolamento conseguente all’emigrazione. Ci permettono di far riaffiorare quella coscienza collettiva del “come eravamo” aiutandoci a comprendere che il non dimenticare è la chiave indispensabile per riconoscerci, con le nostre peculiarità, in quei valori universali non iscrivibili esclusivamente all’interno di una regione ma rintracciabili nella volontà che accomuna gli uomini nell’affermare un’universale dignità.
Mariano Cipollini
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“IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE" Paul Scheuermeier - Gerhard Rohlfs 1923 – 1930
A cura di Mariano Cipollini 20 settembre al 31 dicembre 2014
Vernissage sabato 20 settembre ore 19.00
A cura di Mariano Cipollini
Stampe Fotografiche a cura di Paolo Dell’Elce
Allestimento
Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi.
Stampe fotografiche
Paolo Dell’Elce
Ufficio Stampa
Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo
artcomunicazione@gmail.com
Sede:
Museo delle Genti d’Abruzzo Via delle Caserme, 24 – Pescara
Tel. 085-4510026; Fax 085-4516526
e.mail: segreteria@gentidabruzzo.it www.gentidabruzzo.it
Orari:
Lunedi – sabato 9 - 13:30; martedì e giovedì 15 – 18:30; sabato e domenica 16:30 - 20
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La seduzione che il tempo esercita sui nostri pensieri è una continua e immutata costante che ci accompagna fin dal nostro esistere e moltissime sono le chiavi di lettura generate dal suo procedere e dalla sua percezione. La relatività di questi aspetti è spesso legata a fattori totalmente slegati dal suo scorrere e non sempre assoggettata alla sedimentazione del suo svolgersi. Nel nostro caso il motore di tale processo è attivato in maniera volontaria e determinata dagli scatti fotografici che Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs hanno effettuato negli Abruzzi, e territori confinanti, dal 1923 al 1930. Un viaggio nella regione che la mostra intende in primo luogo ricostruire attraverso l’archivio fotografico dei due studiosi con una scelta d’immagini la cui forte valenza estetica si fonde con una potenza narrativa e descrittiva dai risvolti altamente emotivi. Un vero e proprio pellegrinaggio nel come eravamo. Viaggio da intraprendere non solo visivamente per un approfondimento legato al territorio e alle sue tradizioni, ma anche intimamente nel ben più intricato cammino interiore che ciascuno di noi, attraverso questi scatti, può riavviare. Inquadrature colte e raffinate che, nell’evocare il ricordo dell’itinerario strettamente inerente all’indagine antropologica, ci stimolano a ripercorrere i sentieri necessari per riaccostarci alle nostre radici, riascoltarne le voci e rinverdirne i colori. Ci inducono a ricongiungerci con un passato non tanto lontano e spesso avvolto volutamente nell’oblio del non ricordo. Immagini, veri e propri dogmi. Archetipi dell’emotività iconografica Abruzzese. Trascritti in questi splendidi scatti, con estrema onestà intellettuale e arricchiti, nello stesso tempo, da uno sguardo colto e raffinato. Scene di vita contadina, donne impegnate in lavori domestici, oggetti composti in bell’ordine. Tutte inqua- drature che, oltre a riproporci le sonorità pittoriche degli artisti abruzzesi tra la seconda metà dell’ottocento ed il primo trentennio del novecento, s’impreziosiscono di citazioni che attingono direttamente dalla cultura artistica europea. Nature morte fiamminghe, rarefatte atmosfere alla Vermeer, contadini che lavorano i campi alla maniera di J.-François Millet, ritratti che restituiscono finanche le sperimentazioni visive del neonato cinema muto prefigurando, in alcuni scatti, temi narrativi cari alla cinematografia del ventennio successivo. Evocatrici di antiche litanie, queste foto riescono, in pochi attimi, a trasportarci in un tempo dove passato e futuro coincidono. Liberando una modernità di linguaggio, atta non solo a testimoniare un apparente passato remoto, riescono a tracciare la strada per ricostruire una storia territoriale spesso interrotta dalla non memoria generata dallo spopolamento conseguente all’emigrazione. Ci permettono di far riaffiorare quella coscienza collettiva del “come eravamo” aiutandoci a comprendere che il non dimenticare è la chiave indispensabile per riconoscerci, con le nostre peculiarità, in quei valori universali non iscrivibili esclusivamente all’interno di una regione ma rintracciabili nella volontà che accomuna gli uomini nell’affermare un’universale dignità.
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“IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE" Paul Scheuermeier - Gerhard Rohlfs 1923 – 1930
A cura di Mariano Cipollini 20 settembre al 31 dicembre 2014
Vernissage sabato 20 settembre ore 19.00
A cura di Mariano Cipollini
Stampe Fotografiche a cura di Paolo Dell’Elce
Allestimento
Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi.
Stampe fotografiche
Paolo Dell’Elce
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Adele Ziino Carasi Giulia Smeraldo
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Sede:
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Tel. 085-4510026; Fax 085-4516526
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Orari:
Lunedi – sabato 9 - 13:30; martedì e giovedì 15 – 18:30; sabato e domenica 16:30 - 20
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La seduzione che il tempo esercita sui nostri pensieri è una continua e immutata costante che ci accompagna fin dal nostro esistere e moltissime sono le chiavi di lettura generate dal suo procedere e dalla sua percezione. La relatività di questi aspetti è spesso legata a fattori totalmente slegati dal suo scorrere e non sempre assoggettata alla sedimentazione del suo svolgersi. Nel nostro caso il motore di tale processo è attivato in maniera volontaria e determinata dagli scatti fotografici che Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs hanno effettuato negli Abruzzi, e territori confinanti, dal 1923 al 1930. Un viaggio nella regione che la mostra intende in primo luogo ricostruire attraverso l’archivio fotografico dei due studiosi con una scelta d’immagini la cui forte valenza estetica si fonde con una potenza narrativa e descrittiva dai risvolti altamente emotivi. Un vero e proprio pellegrinaggio nel come eravamo. Viaggio da intraprendere non solo visivamente per un approfondimento legato al territorio e alle sue tradizioni, ma anche intimamente nel ben più intricato cammino interiore che ciascuno di noi, attraverso questi scatti, può riavviare. Inquadrature colte e raffinate che, nell’evocare il ricordo dell’itinerario strettamente inerente all’indagine antropologica, ci stimolano a ripercorrere i sentieri necessari per riaccostarci alle nostre radici, riascoltarne le voci e rinverdirne i colori. Ci inducono a ricongiungerci con un passato non tanto lontano e spesso avvolto volutamente nell’oblio del non ricordo. Immagini, veri e propri dogmi. Archetipi dell’emotività iconografica Abruzzese. Trascritti in questi splendidi scatti, con estrema onestà intellettuale e arricchiti, nello stesso tempo, da uno sguardo colto e raffinato. Scene di vita contadina, donne impegnate in lavori domestici, oggetti composti in bell’ordine. Tutte inqua- drature che, oltre a riproporci le sonorità pittoriche degli artisti abruzzesi tra la seconda metà dell’ottocento ed il primo trentennio del novecento, s’impreziosiscono di citazioni che attingono direttamente dalla cultura artistica europea. Nature morte fiamminghe, rarefatte atmosfere alla Vermeer, contadini che lavorano i campi alla maniera di J.-François Millet, ritratti che restituiscono finanche le sperimentazioni visive del neonato cinema muto prefigurando, in alcuni scatti, temi narrativi cari alla cinematografia del ventennio successivo. Evocatrici di antiche litanie, queste foto riescono, in pochi attimi, a trasportarci in un tempo dove passato e futuro coincidono. Liberando una modernità di linguaggio, atta non solo a testimoniare un apparente passato remoto, riescono a tracciare la strada per ricostruire una storia territoriale spesso interrotta dalla non memoria generata dallo spopolamento conseguente all’emigrazione. Ci permettono di far riaffiorare quella coscienza collettiva del “come eravamo” aiutandoci a comprendere che il non dimenticare è la chiave indispensabile per riconoscerci, con le nostre peculiarità, in quei valori universali non iscrivibili esclusivamente all’interno di una regione ma rintracciabili nella volontà che accomuna gli uomini nell’affermare un’universale dignità.
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A cura di Mariano Cipollini 20 settembre al 31 dicembre 2014
Vernissage sabato 20 settembre ore 19.00
A cura di Mariano Cipollini
Stampe Fotografiche a cura di Paolo Dell’Elce
Allestimento
Mariano Cipollini, Alessandra Moscianese, Francesco Perozzi.
Stampe fotografiche
Paolo Dell’Elce
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A cura di Mariano Cipollini
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La seduzione che il tempo esercita sui nostri pensieri è una continua e immutata costante che ci accompagna fin dal nostro esistere e moltissime sono le chiavi di lettura generate dal suo procedere e dalla sua percezione. La relatività di questi aspetti è spesso legata a fattori totalmente slegati dal suo scorrere e non sempre assoggettata alla sedimentazione del suo svolgersi. Nel nostro caso il motore di tale processo è attivato in maniera volontaria e determinata dagli scatti fotografici che Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs hanno effettuato negli Abruzzi, e territori confinanti, dal 1923 al 1930. Un viaggio nella regione che la mostra intende in primo luogo ricostruire attraverso l’archivio fotografico dei due studiosi con una scelta d’immagini la cui forte valenza estetica si fonde con una potenza narrativa e descrittiva dai risvolti altamente emotivi. Un vero e proprio pellegrinaggio nel come eravamo. Viaggio da intraprendere non solo visivamente per un approfondimento legato al territorio e alle sue tradizioni, ma anche intimamente nel ben più intricato cammino interiore che ciascuno di noi, attraverso questi scatti, può riavviare. Inquadrature colte e raffinate che, nell’evocare il ricordo dell’itinerario strettamente inerente all’indagine antropologica, ci stimolano a ripercorrere i sentieri necessari per riaccostarci alle nostre radici, riascoltarne le voci e rinverdirne i colori. Ci inducono a ricongiungerci con un passato non tanto lontano e spesso avvolto volutamente nell’oblio del non ricordo. Immagini, veri e propri dogmi. Archetipi dell’emotività iconografica Abruzzese. Trascritti in questi splendidi scatti, con estrema onestà intellettuale e arricchiti, nello stesso tempo, da uno sguardo colto e raffinato. Scene di vita contadina, donne impegnate in lavori domestici, oggetti composti in bell’ordine. Tutte inqua- drature che, oltre a riproporci le sonorità pittoriche degli artisti abruzzesi tra la seconda metà dell’ottocento ed il primo trentennio del novecento, s’impreziosiscono di citazioni che attingono direttamente dalla cultura artistica europea. Nature morte fiamminghe, rarefatte atmosfere alla Vermeer, contadini che lavorano i campi alla maniera di J.-François Millet, ritratti che restituiscono finanche le sperimentazioni visive del neonato cinema muto prefigurando, in alcuni scatti, temi narrativi cari alla cinematografia del ventennio successivo. Evocatrici di antiche litanie, queste foto riescono, in pochi attimi, a trasportarci in un tempo dove passato e futuro coincidono. Liberando una modernità di linguaggio, atta non solo a testimoniare un apparente passato remoto, riescono a tracciare la strada per ricostruire una storia territoriale spesso interrotta dalla non memoria generata dallo spopolamento conseguente all’emigrazione. Ci permettono di far riaffiorare quella coscienza collettiva del “come eravamo” aiutandoci a comprendere che il non dimenticare è la chiave indispensabile per riconoscerci, con le nostre peculiarità, in quei valori universali non iscrivibili esclusivamente all’interno di una regione ma rintracciabili nella volontà che accomuna gli uomini nell’affermare un’universale dignità.
Mariano Cipollini
I diritti relativi ai testi firmati sono dei rispettivi autori. Sono consentite le citazioni a titolo di cronaca, studio, critica o recensione, purché accompagnate dal nome dell'autore dell'articolo ai sensi della legge n. 633/41 sul diritto d’autore.




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“IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE" Paul Scheuermeier - Gerhard Rohlfs 1923 – 1930
A cura di Mariano Cipollini 20 settembre al 31 dicembre 2014
Vernissage sabato 20 settembre ore 19.00
A cura di Mariano Cipollini
Stampe Fotografiche a cura di Paolo Dell’Elce
Allestimento
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Sede:
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Tel. 085-4510026; Fax 085-4516526
e.mail: segreteria@gentidabruzzo.it www.gentidabruzzo.it
Orari:
Lunedi – sabato 9 - 13:30; martedì e giovedì 15 – 18:30; sabato e domenica 16:30 - 20
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La seduzione che il tempo esercita sui nostri pensieri è una continua e immutata costante che ci accompagna fin dal nostro esistere e moltissime sono le chiavi di lettura generate dal suo procedere e dalla sua percezione. La relatività di questi aspetti è spesso legata a fattori totalmente slegati dal suo scorrere e non sempre assoggettata alla sedimentazione del suo svolgersi. Nel nostro caso il motore di tale processo è attivato in maniera volontaria e determinata dagli scatti fotografici che Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs hanno effettuato negli Abruzzi, e territori confinanti, dal 1923 al 1930. Un viaggio nella regione che la mostra intende in primo luogo ricostruire attraverso l’archivio fotografico dei due studiosi con una scelta d’immagini la cui forte valenza estetica si fonde con una potenza narrativa e descrittiva dai risvolti altamente emotivi. Un vero e proprio pellegrinaggio nel come eravamo. Viaggio da intraprendere non solo visivamente per un approfondimento legato al territorio e alle sue tradizioni, ma anche intimamente nel ben più intricato cammino interiore che ciascuno di noi, attraverso questi scatti, può riavviare. Inquadrature colte e raffinate che, nell’evocare il ricordo dell’itinerario strettamente inerente all’indagine antropologica, ci stimolano a ripercorrere i sentieri necessari per riaccostarci alle nostre radici, riascoltarne le voci e rinverdirne i colori. Ci inducono a ricongiungerci con un passato non tanto lontano e spesso avvolto volutamente nell’oblio del non ricordo. Immagini, veri e propri dogmi. Archetipi dell’emotività iconografica Abruzzese. Trascritti in questi splendidi scatti, con estrema onestà intellettuale e arricchiti, nello stesso tempo, da uno sguardo colto e raffinato. Scene di vita contadina, donne impegnate in lavori domestici, oggetti composti in bell’ordine. Tutte inqua- drature che, oltre a riproporci le sonorità pittoriche degli artisti abruzzesi tra la seconda metà dell’ottocento ed il primo trentennio del novecento, s’impreziosiscono di citazioni che attingono direttamente dalla cultura artistica europea. Nature morte fiamminghe, rarefatte atmosfere alla Vermeer, contadini che lavorano i campi alla maniera di J.-François Millet, ritratti che restituiscono finanche le sperimentazioni visive del neonato cinema muto prefigurando, in alcuni scatti, temi narrativi cari alla cinematografia del ventennio successivo. Evocatrici di antiche litanie, queste foto riescono, in pochi attimi, a trasportarci in un tempo dove passato e futuro coincidono. Liberando una modernità di linguaggio, atta non solo a testimoniare un apparente passato remoto, riescono a tracciare la strada per ricostruire una storia territoriale spesso interrotta dalla non memoria generata dallo spopolamento conseguente all’emigrazione. Ci permettono di far riaffiorare quella coscienza collettiva del “come eravamo” aiutandoci a comprendere che il non dimenticare è la chiave indispensabile per riconoscerci, con le nostre peculiarità, in quei valori universali non iscrivibili esclusivamente all’interno di una regione ma rintracciabili nella volontà che accomuna gli uomini nell’affermare un’universale dignità.
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I diritti relativi ai testi firmati sono dei rispettivi autori. Sono consentite le citazioni a titolo di cronaca, studio, critica o recensione, purché accompagnate dal nome dell'autore dell'articolo ai sensi della legge n. 633/41 sul diritto d’autore.




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IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE
Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs
Fotografi 1923-1930
A cura di Mariano Cipollini
20 settembre - 31 dicembre 2014
Museo delle Genti d’Abruzzo - Pescara

La seduzione che il tempo esercita sui nostri pensieri è una continua e immutata costante che ci accompagna fin dal nostro esistere e moltissime sono le chiavi di lettura generate dal suo procedere e dalla sua percezione. La relatività di questi aspetti è spesso legata a fattori totalmente slegati dal suo scorrere e non sempre assoggettata alla sedimentazione del suo svolgersi. Nel nostro caso il motore di tale processo è attivato in maniera volontaria e determinata dagli scatti fotografici che Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs hanno effettuato negli Abruzzi, e territori confinanti, dal 1923 al 1930. Un viaggio nella regione che la mostra intende in primo luogo ricostruire attraverso l’archivio fotografico dei due studiosi con una scelta d’immagini la cui forte valenza estetica si fonde con una potenza narrativa e descrittiva dai risvolti altamente emotivi. Un vero e proprio pellegrinaggio nel come eravamo. Viaggio da intraprendere non solo visivamente per un approfondimento legato al territorio e alle sue tradizioni, ma anche intimamente nel ben più intricato cammino interiore che ciascuno di noi, attraverso questi scatti, può riavviare. Inquadrature colte e raffinate che, nell’evocare il ricordo dell’itinerario strettamente inerente all’indagine antropologica, ci stimolano a ripercorrere i sentieri necessari per riaccostarci alle nostre radici, riascoltarne le voci e rinverdirne i colori. Ci inducono a ricongiungerci con un passato non tanto lontano e spesso avvolto volutamente nell’oblio del non ricordo. Immagini, veri e propri dogmi. Archetipi dell’emotività iconografica Abruzzese. Trascritti in questi splendidi scatti, con estrema onestà intellettuale e arricchiti, nello stesso tempo, da uno sguardo colto e raffinato. Scene di vita contadina, donne impegnate in lavori domestici, oggetti composti in bell’ordine. Tutte inqua- drature che, oltre a riproporci le sonorità pittoriche degli artisti abruzzesi tra la seconda metà dell’ottocento ed il primo trentennio del novecento, s’impreziosiscono di citazioni che attingono direttamente dalla cultura artistica europea. Nature morte fiamminghe, rarefatte atmosfere alla Vermeer, contadini che lavorano i campi alla maniera di J.-François Millet, ritratti che restituiscono finanche le sperimentazioni visive del neonato cinema muto prefigurando, in alcuni scatti, temi narrativi cari alla cinematografia del ventennio successivo. Evocatrici di antiche litanie, queste foto riescono, in pochi attimi, a trasportarci in un tempo dove passato e futuro coincidono. Liberando una modernità di linguaggio, atta non solo a testimoniare un apparente passato remoto, riescono a tracciare la strada per ricostruire una storia territoriale spesso interrotta dalla non memoria generata dallo spopolamento conseguente all’emigrazione. Ci permettono di far riaffiorare quella coscienza collettiva del “come eravamo” aiutandoci a comprendere che il non dimenticare è la chiave indispensabile per riconoscerci, con le nostre peculiarità, in quei valori universali non iscrivibili esclusivamente all’interno di una regione ma rintracciabili nella volontà che accomuna gli uomini nell’affermare un’universale dignità.
Mariano Cipollini
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SCHEDA TECNICA
“IL TEMPO QUI NON VALE NIENTE" Paul Scheuermeier - Gerhard Rohlfs 1923 – 1930
A cura di Mariano Cipollini 20 settembre al 31 dicembre 2014
Vernissage sabato 20 settembre ore 19.00
A cura di Mariano Cipollini
Stampe Fotografiche a cura di Paolo Dell’Elce
Allestimento
Mariano Cipollini,
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: 085-4510026
fax: 085-4516526
artcomunicazione@gmail.com
www.gentidabruzzo.it

MOSTRA FOTOGRAFICA
"Il tempo qui non vale niente"
Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs

VERSIONE STAMPABILE Il tempo qui non vale niente Suggerisci via email Il tempo qui non vale niente

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